Ecco, sta decisamente tornando la mia stagione.
Quella fatta di nebbie, di piogge picchiettanti sul tetto e di caminetti accesi.
Già mi sto preparando e sto affilando le mie armi (bianche).
Così, la pentola di coccio è già lì che scalpita per essere usata, ho dato una bella pulita al forno prima di ricominciare ad utilizzarlo in modo intensivo. Ho anche fatto scorta di legumi: ceci piccoli e fagioli piattellini che con il loro odore pieno riempiranno la cucina quando li farò cuocere lentamente.
Ed arrivano i primi ingredienti autunnali con i loro colori caldi.
Il rosso vivo delle melagrane, le noci ancora fresche e dal sapore pungente, l’uva che dal verde passa al giallo e al rosato, zucche di ogni forgia e funghi.
Ma, come in ogni buon inizio (sì, perché nella mia sgangherata gestione del tempo l’autunno è un inizio), arriva lo spauracchio dei chili di troppo e i buoni propositi di abbandonarne quanti più possibile.
Ora, capirete che il pensiero degli intingoli, delle lunghe cotture e del forno acceso entra decisamente in contrasto con un regime alimentare in cui le calorie devono essere costantemente tenute sotto controllo.
Ma questa volta parto da un approccio diverso: un miglioramento lo devo a me prima di tutto. E per questo ho deciso di considerare questo periodo di “regime ipocalorico” come uno stimolo per l’apprendimento di nuove tecniche di cottura e per la scoperta di ingredienti ed abbinamenti inconsueti.
Ecco quindi sbucare vasetti a chiusura ermetica per i primi esperimenti di vasocottura e verdure di ogni tipo. Un nuovo menù contenente più pesce e meno formaggi ed un uso più audace delle spezie per insaporire.
I periodi di “mancanza”, dove per mancanza intendo qualcosa di molto generale, sono però anche i momenti migliori per la riscoperta di cose che hai sempre dato per scontate o talmente semplici da esser considerate banali.
Ecco così che la mia “mancanza” di alimenti poco salutari, zucchero e grassi, mi ha portato a rivalutare fortemente i famosi dolci da credenza.
Sì, crostate, ciambelloni, plumcake, insomma quei dolci semplicissimi della tradizione che ti riportano indietro negli anni e che ti fanno pregustare l’aroma di scorza di limone e zucchero vanigliato ancora prima di metterli in bocca.
Il mio ciambellone
Nel mio caso, la rivalutazione del ciambellone ha avuto una dinamica un pò diversa e senz’altro meno poetica.
Potrebbe esser riassunta così: mentre scorrevo con attenzione e una certa tristezza tutte le opzioni disponibili per la mia “colazione dietetica”, i miei occhi si sono focalizzati sull’ultimissima opzione, messa lì quasi si vergognasse a farsi vedere….una fettina di torta margherita!
Non potete capire la soddisfazione nel vedere qualcosa di zuccherato, soffice ed “inzupposo” tra fette biscottate, fiocchi d’avena e yogurt magri.
E poi, diciamocelo, fare colazione la mattina con una fetta di torta fatta in casa e l’aroma del caffè, ti fa assaporare quel momento come l’ultimo attimo di quiete e benessere prima di affrontare la giornata lavorativa. Avevo proprio bisogno di questo oltre che di una colazione appetibile. E così, dal leggere “torta margherita” al preparare quello che nel mio ricettario è segnato come “ciambellone” è stato un attimo.
Il dolce non ha niente di scenografico, non ci sono creme, solo una spolverata di zucchero a velo che sistematicamente svolazza ovunque nel momento stesso in cui apri la bocca per addentarlo. E’ una torta veloce, senza pretese, economica e genuina.
Contiene pochi grassi ma è allo stesso tempo nutriente…e quando piace anche ai bambini, hai proprio azzeccato la preparazione giusta!
Ciambellone della colazione
Ingredienti
- 400 g di farina
- 250 g di zucchero
- 150 g di burro
- 3 uova
- 100 ml di latte
- 1 bustina di lievito per dolci
- 1 pizzico di sale
- scorza di limone grattugiata
Preparazione
- Separare i tuorli dagli albumi, montare a neve con un pizzico di sale e mettere da parte.
- Montare i tuorli con lo zucchero fino a che non diventano bianchi e spumosi.
- Aggiungere il burro ammorbidito, il latte tiepido e la scorza grattugiata di limone.
- Iniziare ad incorporare la farina ed il lievito setacciati continuando a mescolare.
- Infine, aggiungere con una spatola amalgamando dall'alto vero il basso gli albumi montati a neve, facendo attenzione a non smontare l'impasto.
- Imburrare ed infarinare uno stampo di circa 24 cm di diametro con il buco (o più piccolo, in questo caso otterrete un ciambellone più alto).
- Cuocere in forno già caldo a 180° per 45' circa controllando la cottura con uno stecchino di legno.
- Far raffreddare e cospargere di zucchero a velo.
Oltre che di mangiarlo, fai venire proprio voglia di prepararlo!
Buono, leggero e lo prepari in 10 minuti!