Ogni tanto è bello concedersi una giornata lontani dall’aria che siamo abituati a respirare tutti i giorni. C’è bisogno di staccare la spina, di vedere strade e paesaggi nuovi, di vivere atmosfere diverse.
A volte più semplicemente si ha solo voglia di godersi una passeggiata sbirciando qualche vetrina, lasciando ad un generico “più tardi” ansie, preoccupazioni e pensieri.
Se poi a questo si aggiunge la lettura di un libro che ti spinge ad alzarti e partire, il gioco è fatto.
La cucina dei mercati in Toscana
Il mio ultimo acquisto, è un libro di cucina: nessuna guida turistica, nessun romanzo di viaggio. Sto leggendo “La cucina dei mercati in Toscana”. Oltre ad essere un libro di ricette gustose (alcune delle quali già testate con ampio successo), è un avvincente racconto in grado di catturati pagina dopo pagina.
Il libro è un concentrato di personaggi tipici. La proprietaria del mulino che insegna come usare la farina di castagne. Ma anche le signore in coda dal macellaio che svelano a bassa voce i segreti per la preparazione del miglior sugo di fegatini in circolazione. Tutto questo sullo sfondo di una Toscana quasi di altri tempi: quella dei mercati, dei prodotti tipici, dell’artigianato.
Sfogliare quelle pagine è un continuo invito a scoprire gli angoli più nascosti della mia regione, alla ricerca di ingredienti genuini ed esperienze autentiche.
Troppi impulsi per poter resistere: e così eccomi lì a progettare la mia mini gita in Toscana. Le faccende domestiche del week-end potevano decisamente aspettare.
Ovviamente non parto mai da sola ma sempre con il mio compagno di viaggio preferito: Tommaso, 3 anni tra qualche mese.
Viaggiare con lui implica qualche accortezza in più, un’organizzazione un po’ più “puntuale” ma soprattutto una scelta oculata della meta. Il viaggio deve essere una sorpresa attraente anche per lui.
Ecco quindi che facendo due più due, l’idea mi è balenata velocemente in testa: Cortona.
La stagione della mimosa
La destinazione aveva tutto ciò che mi serviva: un borgo caratteristico della Toscana non troppo lontano da casa, comodo da raggiungere, tranquillo da visitare, felicemente noto per la cucina e i molti posticini caratteristici in cui pranzare.
Cortona gode inoltre di una straordinaria vicinanza al Lago Trasimeno: questo mi avrebbe permesso di fare una deviazione nel pomeriggio e terminare lì la giornata.
L’idea del lago è stata la motivazione perfetta per partire con entusiasmo, soprattutto per il mio compagno di viaggio.
Cortona è bella già prima di arrivare. Per raggiungerla si attraversa parte della Val di Chiana, famosa per i vivai ed i frutteti che riforniscono la maggior parte delle zone limitrofe.
Il clima mite che lo caratterizza è l’ideale infatti per fioriture e maturazione dei frutti e, percorsa in questa stagione (inizio Marzo), offre un panorama stupendo.
Il giallo domina su tutto: è tempo di mimosa. Colline e giardini ne sono pieni ed abbiamo avuto la fortuna di vederne proprio la fioritura. Ovunque grandi chiazze di un giallo caldo, allegro. Come nuvole sospese sui rami sottili, i grappoli fioriti spandono il loro odore dolce in ogni angolo.
Non c’è niente che riesca a far primavera come un tralcio di mimosa.
La torta mimosa
Ormai, per una strana deformazione, tutto ciò che mi entusiasma immediatamente nella mia mente si associa a qualcosa che ha a che fare con il cibo e la cucina. In questo caso l’associazione era quasi scontata. Verdure primaverili, insalate, erbe di campo sono state sbaragliate da un’immagine prepotente: la torta mimosa.
Ovviamente questa si è imposta su tutto e l’impulso a preparala appena rientrata a casa è stato troppo forte per poter essere ignorato.
La prima volta che ho visto una torta mimosa ero molto piccola. Ricordo che eravamo nella scuola elementare di un paesino vicino a casa e le mamme degli alunni avevano improvvisato un mini-concorso di torte. Ognuna si era presentata con il suo piatto forte, per lo più torte casalinghe semplici e dolci da dispensa tradizionali.
La vincitrice di quell’antenato di “contest” paesano era stata proprio una torta mimosa.
Ricordo benissimo che ai miei occhi di bambina, quella nuvola gialla, in confronto a ciambelloni, crostate e torte da forno, sembrava davvero un’opera di alta pasticceria.
Non riuscivo a capire come quella signora fosse riuscita a fare quella decorazione stupenda che aveva catturato il mio sguardo e la mia attenzione per l’intera giornata.
Avrei tanto voluto toccarla, per capire di che cosa si trattasse, ma la timidezza mi aveva fatto rimanere a distanza. Ma ero rapita dal giallo intenso e dall’aspetto morbido, proprio come se a ricoprire la torta fossero stati dei fiorellini di mimosa.
Per anni mi sono chiesta come avesse fatto, fino a che, cresciuta, internet non mi è venuto in aiuto svelandomi con quale incantesimo creare la decorazione. Del semplice pan di spagna sbriciolato!
Ancora una volta la cucina mi aveva riservato la sua sorpresa migliore e il più grande insegnamento: la semplicità.
Ho preparato la torta mimosa con un soffice pan di spagna, crema pasticcera alleggerita con panna fresca ed un leggero aroma di agrumi.
Torta Mimosa
Ingredienti
Per il pan di spagna
- 250 g di uova (circa 4)
- 250 g di zucchero
- 125 g di fecola
- 125 g di farina 00
- 1 limone non trattato scorza grattugiata
Per la crema
- 6 tuorli
- 140 g di zucchero
- 45 g di farina di riso (o farina o altro amido)
- 400 ml di latte intero
- 100 ml di panna liquida
- vaniglia e/o scorza di limone non trattato
- 250 ml di panna montata (da aggiungere successivamente)
Per la bagna al rum
- 200 g di acqua
- 150 g di zucchero
- 50 g di rum
- arancio non trattato scorza
Preparazione
Per il pan di spagna
- Montare bene le uova intere e a temperatura ambiente con lo zucchero. Il composto dovrà diventare bianco e molto gonfio.
- Setacciare le farine ed aggiungere a pioggia mescolando dal basso verso l'alto con una spatola molto lentamente per non smontare l'impasto.
- Aggiungere la buccia grattata di un limone.
- Imburrare una tortiera di 24 cm di diametro e foderarla con della carta da forno.
- Versare il composto di pan di spagna e mettere nel forno statico già caldo a 180° per 40' circa. La cottura del pan di spagna è importante: dovrà essere cotto al punto giusto in modo da non risultare troppo asciutto all'interno. Controllate bene la cottura in base al vostro forno. Di solito, quando inizia a staccarsi dai bordi dello stampo e a prendere un color nocciola chiaro è ora di sfornare.
Per la crema
- Mettere a bollire latte e panna con gli aromi.
- Nel frattempo, amalgamare velocemente i tuorli con lo zucchero e l'amido (o farina).
- Quando il latte sarà ben caldo, versare sul composto di uova avendo cura di filtrare eventuali aromi e di girare con un mestolo.
- Rimettere sul fuoco sempre mescolando lentamente fino ad ebollizione.
- Trasferire la crema in una ciotola con della pellicola alimentare a contatto per non creare la crosticina e far raffreddare.
- Montare i restanti 250 g di panna e, quando la crema sarà ben fredda, incorporare molto lentamente nella crema con una spatola.
Per la bagna
- Togliere la buccia a metà dell'arancia facendo attenzione a prendere solo la parte arancio e non il bianco.
- Mettere acqua, zucchero, rum e le bucce precedentemente tagliate in un pentolino e far bollire per 15/20 minuti. In questo modo il rum si dealcolizzerà e lascerà solo l'aroma mentre la buccia dell'arancio darà sapore alla bagna.
Per la composizione della torta
- Una volta raffreddata, togliere il primo strato sottile al pan di spagna. Si tratterà di "grattare via" la parte più esterna, molto sottile che, a contatto con il calore del forno avrà preso un color nocciola. In questo modo, il pan di spagna sarà completamente giallo.
- Svuotare il pan di spagna facendo attenzione a lasciare i bordi ed una base abbastanza spessa da non bucarsi. La torta dovrà assomigliare ad un contenitore. Tenere l'interno del pan di spagna da parte: vi servirà per la decorazione.
- Bagnare la base e le pareti del pan di spagna con la bagna fredda, aiutandovi con un pennello da cucina.
- Riempire il pan di spagna con la crema precedentemente preparata.
- Sminuzzare il pan di spagna che avrete messo da parte sulla crema. Dovrete sbriciolarlo con le mani, creando delle molliche che avranno l'aspetto di fiori di mimosa fino a che la crema non sarà completamente ricoperta.