La mia estrema mancanza di regolarità, regolarmente torna a colpire e così, con un salto di ben due mesi, passiamo dalla ricetta dei ricciarelli alla ricetta dei cenci fritti (ma anche chiacchiere, bugie, crostoli, frappe e chi più ne ha più ne metta).
Non che nel frattempo mi sia dimenticata di cucinare.
Ho passato gli ultimi due mesi a migliorare la tecnica per la pasta frolla, sformando biscotti e crostate, a chiudere migliaia di cappelletti (spoiler: il prossimo post sarà proprio su di loro e sarebbe bene non perderlo), a fare pane e riabilitare il mio lievito madre che avevo lasciato un po’ andare.
Ma le parole facevano fatica a uscire e, quando faccio fatica, significa che non è il momento di scrivere.
Avevo già deciso come la mia presenza qui sopra non dovesse essere legata a stringenti piani editoriali, ma solo alla mia volontà di trasmettere qualcosa che avesse del significato prima di tutto per me e poi per gli altri.
E così, con un discreto volo pindarico Natale-Carnevale, ecco la voglia di scrivere e ecco la ricetta dei cenci.
I cenci fritti come trait d’union dei carnevali passati e futuri
I cenci, come si chiamano in questa parte di Toscana, o chiacchiere per chi li riconosce meglio, mi sembravano un buon punto di unione tra quelli che sono stati i miei carnevali passati, in cui era nonna che cuciva il vestitino che mia mamma sceglieva per me e mia sorella (sì, è sempre stato un processo molto democratico questo), e i carnevali in cui i vestiti me li cucivo da sola (e ricordo un fantastico vestito da farfalla che mi sono fatta quando avevo più o meno 16 anni).
E da lì ai carnevali del presente, in cui faccio scegliere a Tommaso il suo costume preferito e poi gli compro sempre quello più economico (sì, vige ancora il processo democratico di scelta coatta, salvo dargli un’iniziale parvenza di scelta autonoma).
I carnevali di adesso li festeggiamo la domenica pomeriggio, sui carri semplici ma allegri del carnevale di Rassina e l’ultimo di carnevale, a una delle feste per bambini organizzate in zona.
E vi dirò, pur non essendo mai stata una grande fan delle feste di carnevale, i riti di adesso mi piacciono e mi divertono e onestamente sarà dura, tra qualche anno, non poter più scegliere “insieme” il vestito, non accompagnarlo sui carri e alle feste dei bambini.
Perché significherà la fine definitiva dei miei carnevali.
Per questo è importante creare altre abitudini, altri riti che mi e ci rendano riconoscibile questo periodo dell’anno e chi, meglio della cucina, può farlo.
Sinceramente non sono mai stata una grande amante dei dolci di carnevale la cui caratteristica distintiva è quella di essere fritti.
Il problema (sì problema, perché poi me li faccio e me li mangio) è che a un certo punto, come al solito, ho deciso di cercare una versione che piacesse a me, fatta come la volevo io e così, ecco lì una bella ciotolona di cenci croccanti, addolciti dallo zucchero a velo vanigliato.
Consigli e trucchetti per cenci fritti croccanti
I cenci fritti che faccio io sono effettivamente diversi da quelli che ho sempre mangiato a casa che sono più cicciottelli dei miei, a volte anche più morbidi e coperti di abbondante zucchero semolato.
Io, al contrario, ho scoperto di essere del partito che li vuole più croccanti, quasi scioglievoli e che preferisce l’impalpabilità dello zucchero a velo ai granelli.
Quando dico che “ho trovato” la ricetta adatta a me, non significa certo che ci sono arrivata al primo colpo, né che sono partita da zero.
Mi sono anzi documentata un bel po’ sulla materia, ho trascritto i vari segreti che trovavo qua e là per renderli più croccanti, più leggeri, più carini o più bollosi e poi ho unito il tutto, regolando gli ingredienti in una modalità che mi sembrava ottimale.
Ad esempio, ho scoperto che i cenci si fanno con farina forte e non con quella da dolci (per intendersi, non la 00 ma almeno la 0 e meglio ancora è usare una farina che abbia indicato il W, la forza, da 300 in su).
Ho poi imparato che meno burro c’è nell’impasto e meno i cenci assorbiranno l’olio di cottura, rendendoli molto più leggeri e infine che la presenza di un elemento alcolico nella loro preparazione, aiuta sempre a mantenerli impermeabili all’olio.
Vi risparmierò poi tutta la faccenda della qualità dell’olio e della giusta temperatura per la frittura, perché quelle sono basilari nozioni che bisognerebbe avere ogni qual volta ci si avvicina a una preparazione fritta, non solo per la qualità del risultato ma anche per la salvaguarda della nostra salute.
E così, dopo svariati tentativi, eccoli lì i miei cenci come piacciono a me.
Tra l’altro di una facilità disarmante, quindi, perché no? Domani è martedì grasso, datevi da fare.
Cenci fritti o chiacchiere di carnevale
Ingredienti
- 350 g di farina forte (W 300 o superiore)
- 2 uova
- 100 g di zucchero
- 40 g di burro
- 2 cucchiai di liquore (marsala, grappa, vin santo)
- 1 cucchiaino di lievito per dolci
- 1 pizzico di sale
- scorza di limone
- ½ litro di olio di arachidi
- zucchero a velo vanigliato
Preparazione
- Setacciate la farina e il lievito e formate una fontana sulla spianatoia.
- Sui bordi aggiungete lo zucchero e il pizzico di sale.
- Versate al centro le uova, il liquore e la scorza grattata del limone.
- Sciogliete il burro e aggiungetelo insieme agli altri ingredienti.
- Iniziate a lavorare l'impasto, fino a che non avrà raggiunto la consistenza di una palla liscia e omogenea.
- Racchiudete in pellicola alimentare e fate riposare in frigo per almeno mezz'ora.
- Mettete l'olio a scaldare in un piccolo pentolino. L'olio dovrà essere abbastanza profondo. In questo modo otterrete una frittura più omogenea.
- Tirate la pasta molto sottilmente e tagliate dei pezzetti irregolari di circa 10x4 cm.
- Immergeteli nell'olio bollente e fate friggere fino a doratura, girandoli se necessario.
- Consiglio: l'operazione di tirare la pasta e friggere, dovrà essere abbastanza veloce. Più lo sarà e più i cenci si gonfieranno in cottura. Per questo potrebbe essere bene tirare la pasta poco alla volta.
- Scolate i cenci su un foglio di carta assorbente, disponeteli nel vassoio di portata e cosaprgeteli con un'abbondante spolverata di zucchero a velo.