Era un sacco di tempo che volevo fare i cruffin.
Una via di mezzo tra i croissant sfogliati e i muffin, dai quali ereditano la forma, sono caratterizzati da una pasta brioche sfogliata velocemente.
Come ormai avrete capito sono un’amante del lievito madre e così, alla treccia alla cannella e al mio pandoro delle feste, aggiungo anche questi cruffin con lievito madre.
Metterlo in gioco è sempre un’attività abbastanza onerosa a livello di tempo: innanzi tutto occorre rinfrescarlo (nel mio caso anche più volte, visto che di solito lo lascio settimane intere a vegetare dentro al frigorifero).
Quindi, fatto l’impasto, la lievitazione è sempre molto più lunga rispetto a quella, ad esempio, possibile con il lievito di birra.
Se vi state chiedendo perché ancora mi ci confondo…beh, principalmente perché (e non so se ormai è solo una mia fissa o è realtà) mi pare che il sapore sia diverso, così come la consistenza dei lievitati, molto più tenace.
In più, mi piace a volte investire in uno degli ingredienti più importanti per la riuscita di una buona ricetta: il tempo.
Il periodo dell’emergenza e della riflessione
È una banale influenza, non c’è di che preoccuparsi, ci dicevano.
E così abbiamo continuato a fare la nostra vita, a trovarci, ad abbracciarci, a stringere mani, mentre dalla Cina arrivavano notizie di vittime, di epidemia, di chiusure, di zone rosse protette.
Poi però, quel virus è arrivato anche da noi.
La moltiplicazione esponenziale dei casi è stata così rapida da non concederci neanche il tempo di capire: improvvisamente si è iniziato a parlare di temi che nel 2020 avrebbero dovuto essere all’ordine del giorno ma che nessuno invece, almeno qui, era preparato a gestire: didattica a distanza, smart working, ricette elettroniche.
Ci voleva davvero la pandemia per capire che qualcosa di buono nella tecnologia c’è. In tempi di distanziamento sociale obbligatorio, la realtà si ribalta e i social, i video, le dirette, i vocali, sono l’unica cosa che ancora ci permette di avvicinarci, in qualche modo.
E con il periodo di emergenza, in mezzo alla catastrofe che “quell’aggeggio”come lo chiamano i bambini (almeno il mio) sta portando nelle famiglie, nascono anche riflessioni e prese di coscienza.
Forse abbiamo finalmente capito il vero significato delle parole resilienza ed empatia.
Nessuno avrebbe mai pensato di poter fare delle rinunce, tanto che eravamo arrivati ad idolatrare oggetti, situazioni, lasciando in secondo piano affetti e persone.
Ci siamo accorti che possiamo tornare a fare la spesa una volta a settimana, abbiamo riscoperto il piacere di una lettura, della cucina e, perché no, delle faccende domestiche.
Ma più di ogni altra cosa abbiamo riscoperto il valore delle piccole libertà quotidiane, dei dettagli, abbiamo riscoperto il valore dello stare insieme.
Ho imparato tanto anche io eh.
Per esempio: sono quasi 10 giorni che non vado a fare spesa. Eppure sto mangiando (troppo) da re.
Ho imparato che stare in casa, tutto sommato, non è così male. Ok, non che la mia “piccionaia” sia diventato improvvisamente il mio luogo preferito, ma mi sto abituando e a trovare un equilibrio.
E soprattutto ho imparato che continuare a fare la dieta senza poter andare a camminare…è quasi inutile, ahimé.
A parte queste frivolezze ho imparato anche che ad adattarmi e a non essere così resistente al cambiamento. Ho imparato a non avere più fretta, a non fare programmi troppo precisi perché di sicuro, ci sono sol solo il qui e l’ora. E che vanno vissuti.
Ma per essere sincera, non avevo bisogno di questa situazione perché, pensandoci, anche prima di tutto questo avevo già scelto le mie priorità.
Avevo già deciso cosa era importante per me e conoscevo già il valore che ha il tempo passato insieme a chi desideriamo e quello che ci prendiamo per noi stessi. Sapevo già quanto contasse un abbraccio, un pasto cucinato per qualcuno, respirare durante una passeggiata in solitaria e ne avevo già fatto tesoro.
E allora l’unica cosa che spero è che invece tutti gli altri, quelli che ancora non ci avevano mai pensato, capiscano cosa vuol dire dedicare tempo agli altri e sé stessi.
Capiscano che non si vive per lavorare ma che si lavora per vivere.
Capiscano che si può fare a meno di tante cose tranne degli affetti e capiscano che non importa correre, nessuno arriva prima di nessun altro.
A un certo punto diventiamo tutti pari, tutti alla stessa velocità, tutti con le stesse risorse su cui contare.
I cruffin e le lunghe lievitazioni
C’è qualcun’altro che in questa situazione sta trovando indubbi benefici: il mio lievito madre.
Penso di non averlo mai visto così arzillo e mai mi ha dato ottimi risultati come in questi giorni.
Una prova in più che il “prendersi cura” paga sempre.
E quindi via a sfornare pane, croissants, brioches e sì, i cruffin!
Abbiamo già detto che i cruffin non sono altro che una base di pasta brioche con la quale viene fatta una sfogliatura veloce.
Ora, una sfogliatura normale richiede non solo un’ingente quantità di burro ma anche una buona dose di manualità e un bel po’ di tempo.
I cruffin da questo punto di vista sono molto più veloci. Materialmente, il tempo da spendere nella preparazione è relativamente poco, il resto lo fa il riposo e la lievitazione.
Per la ricetta che troverete di seguito, ho attinto come al solito al Gruppo La Pasta Madre e al suo Lievitario, una fonte unica di ricette e procedimenti per chi, come me, è una pasta madre dipendente.
Per il momento ho provato questa ricetta solo con il lievito madre, ma vi lascio anche l’alternativa con lievito di birra che ho trovato proprio sul Lievitario, che sono convinta daranno comunque risultati eccezionali.
Sì, lo so che in tempo di coronavirus trovare il lievito di birra al supermercato è quasi come cercare un ago in un pagliaio, ma in condizioni normali mi rendo conto che è molto più facilmente reperibile e avere una dose anche con il lievito di birra potrebbe facilitarvi nel riprovare questa ricetta.
Io ho scelto di mantenere i miei cruffin naturali, ovvero non ho inserito particolari farciture se non aromi nel burro con cui ho fatto la sfogliatura.
Altra cosa: come vedrete, io ho steso la pasta brioche con la macchina per la pasta, per ottenere strisce sottili, ma ovviamente potrete farlo anche con un normale mattarello, avendo cura di assicurarvi che sia più sottile possibile.
Cruffin con lievito madre
Ingredienti
- 450 g di farina forte
- 150 g di pasta madre attiva (oppure 8 g di lievito di birra sciolto in 50 g di acqua, 50 g di farina e 1 cucchiaino di zucchero aggiuntivi rispetto alla ricetta)
- 160 g di latte
- 90 g di zucchero
- 1 uovo
- vaniglia
- limone (scorza grattata)
- 8 g di sale
Per la sfogliatura
- 250 g di burro
- aromi
Preparazione
- Scioglliete i lievito madre con il latte.
- Aggiungete lo zucchero, gli aromi, la farina setacciata e lavorate con la planetaria (o a mano) fino a che l'impasto non sarà incordato (cioè deve essere omogeneo e non appiccicare troppo)
- Aggiungete l'uovo leggermente sbattuto e il sale.
- Continuate a lavorare l'impasto fino a che non sarà liscio e omogeneo.
- Fate riposare un'ora a temperatura ambiente e quindi fate un primo diro di pieghe.
- Fate lievitare per un'intera notte a temperatura ambiente.
- Al mattino o, trascorse ameno 8 ore, fate un altro giro di pieghe, avvolgete il composto nella pellicola e mettete a riposarein frigorifero per altre 5/6 ore.
- Dividete l'impasto in piccoli panetti da 90/100 g circa e stendeteli con la nonna papera allo spessore 2. In alternativa potete tirare la psta con il mattarello più sottile che potete e ritagliare delle strisce larghe circa 15cm.
- Fate ammorbidire il burro fino a che non diventa facilmente spennellabile e aggiungete gli aromi che volete (io ho aggiunto della cannella in polvere).
- Spennellate tutte le strisce di pasta con un leggero strato di burro e arrotolatele. Otterrete così dei cilindri di pasta lunghi cira 15cm e dello spessore di 2/3 cm più o meno.
- Una volta terminati i rotolini, metteteli nuovamente in frigorifero per 1h circa in modo che il burro si solidifichi, quindi tirateli fuori e tagliateli in 2 nel senso della lunghezza.
- Arrotolate ciascuna striscia su se stessa, in modo che la "sfogliatura" rimanga in alto e sistemate i rotolini all'interno di una teglia da muffin.
- Fate lievitare a temperatura ambiente fino al raddoppio.
- Cuocette nel forno statico preriscaldato a 180° per mezz'ora circa, quindi coprite la parte alta e continuate a cuocere a 150° per altri 10'.
- Infine portate a bollore 1 bicchiere di acqua con 2 cucchiai di zucchero e spennellate la superficie dei cruffin con o sciroppo per farli diventare lucidi.
- Infornate per altri 5 minuti e quindi tirateli fuori lasciandoli raffreddare.
Vorrei aggiungere dell’uvetta.
Ciao Cosima, al di là del fatto che credo che l’uvetta le renda ancora più buone, ti suggerirei di aggiungere dei chicchi tra uno strato e l’altro quando spennelli con il burro, in questo modo l’uvetta rimarrà sicuramente meglio distribuita e chissà, magari dando aria alla sfogliatura le renderà ancora più belli. Questi sono molto buoni e croccanti. SE invece vuoi una versione più “brioche” ma altrettanto buona, ti consiglio di prendere la ricetta della Torta di rose https://www.valcor.it/ricetta/torta-di-rose-con-lievito-madre-e-zabaione/ o della treccia https://www.valcor.it/ricetta/treccia-alla-cannella/. Le basi di queste due ricette sono perfette per accogliere uvetta, gocce di cioccolato e chi più ne ha più ne metta! Grazie per aver scritto e scusa il ritardo nella risposta…