Iniziamo dalle cose certe: lo stracotto di manzo è uno dei miei piatti di carne preferiti.
Innanzi tutto perché appartiene alla categoria delle lunghe cotture, proprio come il mio adorato peposo. E si sarà capito che, per vari motivi, adoro le lunghe cotture.
Ma ci sono altre qualità che fanno di questa preparazione una specie di incantesimo culinario.
Lo stracotto e la cucina democratica
Lo stracotto, almeno a casa mia, ha una sola regola: va fatto con carni di seconda scelta. Quelle durette, meno pregiate, quelle che dai più sono ritenute “scarti”.
Lo stracotto di manzo è esattamente la dimostrazione di quella cucina che piace tanto a me, è uno dei migliori esempi di arte culinaria democratica.
Gli ingredienti sono alla portata di tutti, si trovano facilmente e hanno un costo ridotto rispetto ai più blasonati. Qui è la preparazione che conta e che ha il ruolo fondamentale di valorizzarli.
Nonostante fare lo stracotto per me sia così naturale da esser diventato facile, sono comunque consapevole che semplice non lo è per niente. Va rispettato: occorre seguire bene i passaggi, fare attenzione alle temperature, aver cura dei tempi di preparazione. Questo fa di un ingrediente apparentemente scadente un piatto talmente succulento da essere perfetto anche per occasioni importanti e giornate di festa.
Stracotto, brasato, spezzatino…l’importante è che sia buono
Lo stracotto è un piatto che a casa mia viene preparato spesso. So quindi come si fa e con gesti automatici lo preparo. Quando però ho deciso di dedicargli un posto su queste pagine, ho voluto approfondire e scovare storie e aneddoti legati a questo secondo piatto di carne.
Ecco, mi sono imbattuta in diatribe infinite che vertono proprio sulle differenze tra: stufato, brasato, spezzatino, stracotto. Ho letto molto, ho cercato notizie ovunque ma dico la verità, non ne sono venuta a capo.
È sempre così: con più i piatti sono semplici, con più la loro storia si allunga e complica: proprio come quando ho voluto saperne di più sulla panzanella.
Abbandonata quindi la pretesa di trovare un’origine, una ricetta ufficiale o di voler decretare il mio come il “vero” stracotto, mi limiterò a raccontare come è quello che faccio io, che mi dà sempre tanta soddisfazione.
I must have per uno stracotto di manzo al top
Per il mio stracotto di manzo non può mancare un bel pezzo di carne di seconda scelta: chiedete consiglio anche al vostro macellaio, ma non fatevi ingannare. Non fatevi dare pezzi di altissima qualità: quelli sono buoni per cotture brevi…fareste mai uno stracotto con un filetto di manzo o con un pezzo di girello?
Nel mio caso, avevo adocchiato un pezzo che poteva piacermi sul bancone della macelleria. Il cartellino riportava: “sorra di Fassona” (sì, lo so, la Fassona è piemontese e non c’entra niente con la Toscana. In questo caso, ho preferito e apprezzato l’italianità del mio ingrediente. Quel pezzo era troppo bello per poter essere lasciato sul bancone della macelleria).
Con un pizzico di orgoglio posso dire di averci visto giusto: il macellaio mi ha confermato che era un buon pezzo per lo stracotto soprattutto perché ha la qualità di rimanere intero.
Dovete considerare infatti che la lunga cottura in umido a cui viene sottoposta la carne, tende a renderla così tenera da farla sbriciolare. È quindi importante trovare dei pezzi che non si sfilaccino e che mantengano l’integrità.
Per lo stracotto sono poi indispensabili gli odori: sedano, carota cipolla, ma anche aglio, rosmarino e salvia. Infine, naturalmente, vino rosso di buona qualità e la passata di pomodoro.
Nient’altro.
Il risultato è una sorpresa: una carne tenerissima, un sughetto denso e saporito, un profumo intenso di cose buone, di stufa, di tegami in coccio, di vapore e di pane leggermente raffermo.
Potrete giurare e spergiurare di aver seguito alla lettera il manuale del buon commensale e di non aver fatto la scarpetta per pulire il piatto.
Ma sappiatelo, non vi crederò!
Stracotto di manzo
Ingredienti
- 1 kg di carne di manzo (sorra, noce, cappello del prete, ecc...)
- 2 carote
- 1 cipolla rossa
- 1 costa di sedano
- 1 spiccho di aglio
- rosmarino
- salvia
- 2 bicchieri di vino rosso
- 300 g di passata di pomodoro (o pelati)
- olio evo
- sale
- pepe
Preparazione
- Preparate un trito con salvia, rosmarino e aglio.Dividetelo a metà: in una aggiungete sale fino e pepe per ottenere un sale aromatizzato con cui insaporirete la carne prima della cottura. Mettete l'altra metà da parte: questa verrà aggiunta insieme agli altri odori in fase di bollitura.
- Tagliate a piccoli dadini la carota, il sedano e la cipolla e mettete da parte.
- Legate bene la carne con uno spago, cospargetela abbondantemente con il sale aromatizzato e massaggiatela bene.
- Fate rosolare la carne da tutti i lati in 3 cucchiai di olio extra vergine di oliva, aggiungendo, se gradite, ancora un rametto di rosmarino e uno spicchio d'aglio durante questa fase.La carne dovrà risultare ben abbrustolita e quasi bruciacchiata su tutti i lati.
- Quando sarà ben rosolata, scolate la carne dall'olio e buttate via quello che avete utilizzato per la rosolatura.Questo è un passaggio che non viene quasi mai indicato nelle ricette. A me tuttavia piace farlo perché, come potrete vedere, dopo la rosolatura l'olio potrebbe scurirsi. Preferisco inoltre sostituire l'olio per una ricetta più salutare: in generale non amo l'olio soffritto.
- In una pentola (possibilmente in coccio) dotata di doppio fondo e adatta alle cotture lente, versate altri 3 cucchiai di olio e fateli scaldare bene.
- Aggiungete quindi la carne e fate scaldare fino a che non inizierà a scoppiettare.
- A questo punto versate il vino e fate cuocere a fiamma alta e fuoco vivace fino a che questo non si sarà ristretto almeno della metà.
- Aggiungete quindi la passata di pomodoro (oppure dei pelati sminuzzati se vi piace sentire la consistenza del pomodoro), gli odori a cubetti e una parte del trito di rosmarino, aglio e salvia.
- Aggiungete infine acqua fino a coprire completamente la carne, regolate di sale e pepe e lasciate cuocere, coperto e molto lentamente, per almeno 3 ore, avendo cura di aggiungere acqua se il sughetto dovesse asciugarsi troppo.Il tempo di cottura dipenderà anche dalla dimensione del pezzo di carne: per pezzature maggiori sarà opportuno allungare i tempi di cottura, per evitare che risulti stopposa all'interno.
- Una volta che la carne risulterà cotta, frullate una parte del fondo di cottura con un minipimer per ottenere una crema. In questo modo darete densità al sugo senza però perdere la parte intera delle verdure.
- Tagliate lo stracotto a fette spesso, irrorate bene con il sugo e servite caldo.